Centro Studi Tito Speri Mantova

lunedì 15 dicembre 2014

L'Umanesimo, a cura di Saverio Salfi.


Sul piano storico e politico il Quattrocento è segnato dalla fine della guerra dei Cento Anni e della discesa di Carlo VIII re di Francia.


Nel 1492 la scoperta delle Americhe e la morte di Lorenzo il Magnifico annunciano il compimento dell’Umanesimo.


Da un punto di vista cronologico l’Umanesimo inizia con Petrarca e si protrae fino alla fine del Quattrocento.


Il termine umanesimo deriva dalla parola latina humanitas che significa studi relativi all’uomo.


Con questo termine si fa riferimento alle culture classiche (greche, latina): infatti dopo il Medioevo nella cultura europea si verifica un impulso allo studio, al recupero e alla divulgazione dei testi antichi, classici, grechi e latini, che erano stati tramandati attraverso le copie trascritte negli scriptoria (centri di cultura) situati nella città europee che avevano un centro ecclesiastico.


Questa tendenza a ripercorrere le tematiche dell’antichità classica dell’Umanesimo si chiama Classicismo.


Nell’Umanesimo e nel Rinascimento l’uomo è posto al centro dell’attenzione della cultura e ci si ispira agli ideali classici di proporzione, di armonia e bellezza poiché l’arte rappresenta il modo privilegiato di interpretare la natura.



Teocentrismo

Dio al centro della cultura


Antropocentrismo
uomo al centro della cultura



Idea

Laica dello Stato
La visione laica dello Stato rappresenta l’idea che il

potere politico e il potere spirituale devono essere separati

.


Dal punto di vista letterario fu Petrarca a dar vita all’Umanesimo seguito da Boccaccio ma ci furono altri autori: Andrea Mantegna, Leon Battista Alberti, Vittorino Da Feltre, Marsilio Ficino e Pico de la Mirandola.


domenica 14 dicembre 2014

Pico della Mirandola, biografia e opere, a cura di Saverio Salfi.

Giovanni Pico dei conti della Mirandola e della Concordia, conosciuto semplicemente come Pico della Mirandola anche se desiderava farsi chiamare Conte della Concordia, è stato un umanista e filosofo italiano. È l'esponente più conosciuto della dinastia dei Pico signori di Mirandola.


Giovanni Pico, Conte di Mirandola e Principe della Concordia, nasce nel suo castello nel modenese il 24 febbraio 1463, da Giovan Francesco I e Giulia Boiardo.


Grazie alle parentele della madre, imparentata con Matteo Boiardo, Pico ha una formazione d’eccellenza, sia a livello universitario sia presso i centri intellettualmente più vivaci della penisola, entrando in contatto con Poliziano, Marsilio Ficino e la corte medicea.


La formazione di Pico si caratterizza subito per lo spiccatissimo sincretismo e l’eterogeneità degli spunti, nonché per un’insaziabile curiosità: alla filosofia neoplatonica si aggiungono gli studi di aristotelismo a Padova, fino all’apprendimento dell’ebraico (oltre al greco e all’arabo), chiave d’accesso fondamentale per i testi della mistica e della cabala.


Pico della Mirandola prova a riassumere tutto il suo pensiero nelle Conclusiones, novecento tesi che spaziano attraverso tutto lo scibile umano del tempo, che l’autore prepara (assieme alla celebre prolusione  De hominis dignitate) per un futuro convegno di dotti che avrebbe dovuto tenersi a Roma.


I sospetti di eresia che si addensano su Pico da parte della curia romana portano non solo all’annullamento del simposio culturale, ma anche al tentativo di fuga in Francia e all’accorata difesa dello scrittore nella Apologia.


Nel 1492, due anni prima dell’improvvisa e misteriosa morte, Pico dedica a Poliziano un trattato filosofico, il  De ente et uno, in cui svolge l’idea di una possibile sintesi tra dottrine e religioni diverse, e sul rapporto tra l’insufficienza della ragione (che pure arricchisce l’uomo) e il ruolo essenziale dell’amore di Dio.


Autentico spirito umanistico e rinascimentale, Pico nella sua pur breve esistenza, e in particolare nel  De hominis dignitate, sa consegnare alla posterità l’idea che in ogni posizione intellettuale ci sia un fondo di verità e che la “concordia” tra le diverse discipline e i differenti punti di vista sia il vero obiettivo dell’intellettuale moderno. Cosa che si vedrà all’opera nella celebre polemica a mezzo di lettera con Ermolao Barbaro, dove, con gli affilati strumenti dell’ironia e della sua profondissima formazione, Pico sostiene ancora una volta le ragioni di una cultura concreta ed attivamente impegnata.


Pico della Mirandola morì a Firenze nel 17 novembre 1494.


L'Umanesimo, a cura di Marilena Andrei.

Sul piano storico e politico il Quattrocento è segnato dalla guerra dei Cento Anni e dalla discesa di Carlo VIII Re di Francia in Italia. Nel 1492 la scoperta delle Americhe e la morte di Lorenzo il Magnifico annunciano il compimento dell' Umanesimo. Da un punto di vista cronologico l'Umanesimo inizia con Petrarca e si protrae fino alla fine del Quattrocento. Il termine Umanesimo deriva dalla parola Humanitas. Con questo termine si fa riferimento alla cultura classica: infatti dopo il Medioevo nelle culture europee si verifica un impulso allo studio, al recupero e alla divulgazione dei testi classici greci e latini che erano stati tramandati attraverso le copie trascritte negli scriptoria che erano situati nelle città europee che avevano un centro ecclesiastico. La tendenza a percorrere le tematiche dell'antichità ckassica nell'Umanesimo si chiama Classicismo. Nell' Umanesimo e nel Rinascimento l'uomo è posto al centro dell'attenzione della cultura e ci si ispira agli ideali classici di proporzione, armonia e bellezza poiché l'arte rappresenta il modo privilegiato di interpretare la natura.

TRECENTRISMO -----> DIO AL CENTRO DELLA CULTURA

ANTROPOCENTRISMO -----> UOMO AL CENTRO DELLA CULTURA

UN'IDEA LAICA DELLO STATO

La visione laica dello Stato rappresenta l'idea che il potere politico e il potere spirituale devono essere separati. Dal punto di vista letterario ci furono anche altri autori: Andrea Mantegna, Leon Battista Alberti, Vittorino da Feltre, Marsilio Ficino e Pico della Mirandola.

giovedì 11 dicembre 2014

Il declino delle istituzioni universali, a cura di Marilena Andrei.

Sul piano politico nel Medioevo mentre emergevano le monarchie nazionali allo stesso tempo perdevano poter gli antichi poteri universali cioè il Papato e l'Impero. Nonostante la monarchia degli Asburgo avesse ottenuto la carica imperiale non aveva più la forza di dominare tutta l'Europa. Il Papato  rappresentato da Bonifacio VIII tentò di ristabilire la supremazia del Papa sull'autorità politica : questa battaglia fu condotta contro Filippo VI il Bello re di Francia che costrinse il Papa a spostare la sede Papale da Roma ad Avignone dal 1309 al 1377. Questo episodio mutò profondamente la Chiesa Cattolica di Roma provocando lo Scisma d'Occidente e un movimento interno di riforma della Chiesa.

L'epoca delle Signorie in Italia, a cura di Marilena Andrei.

Le Signorie erano composte da esponenti nobili che grazie alle loro influenza politica ed economica riuscirono a prendere il potere militarmente e a insediarsi nei luoghi dell'amministrazione comunale. Le signorie rappresentano dei piccoli stati che si autogestiscono, hanno un proprio governo, coniano la propria moneta e hanno dei propri magistrati. Uno dei fenomeni più importanti fu il mecenatismo che rappresentò il fenomeno attraverso il quale le famiglie nobili chiamarono nella propria città grandi artisti per creare opere architettoniche o opere letterarie dedicate alla città. Questa e il caso di Mantegna a Mantova e a Padova, di Leonardo da Vinci a Milano, a Firenze e in Francia, di Michelangelo a Roma e a Firenze e di Giulio Romano a Mantova.

La crisi del Trecento, a cura di Marilena Andrei.

Dopo una lunghissima fase di crescita demografica avviatasi nel XI sec. e accentuatasi nell' epoca comunale, nel corso del '300 la popolazione Europea subì un vero tracollo. Si calcola che agli inizi la popolazione europea fosse di 80.000.000 mentre alla fine del secolo fosse scesa a 50.000.000. La causa scatenante di questo tracollo demografico fu un'epidemia di peste che colpì l'Europa tra il 1347 e il 1351. In un'epoca in cui non esisteva la scienza la peste veniva vista come una punizione divina. Ad aggravare la situazione si aggiungeva il fatto che si era creata una situazione di sovrappopolamento e quindi di maggior consumo rispetto ai generi alimentari prodotti. Quando si concluse l'epidemia di peste l'Europa era pronta per una nuova rinascita infatti si porterà a compimento l'espansione dei comuni e l'affermazione delle Signorie.

La situazione della penisola italiana nel XIII sec. A cura di Marilena Andrei,

L'Italia nel XIII sec era divisa tra sviluppo economico e frammentazione politica differentemente dagli altri paesi Europei. Il Centro e il Nord Italia gravitavano attorno all'orbita della monarchia francese e dell'impero tedesco. Nel Centro Italia vi era Roma e lo Stato della Chiesa mentre al Sud vi era una zona di frammentazione in cui si confrontavano l'Europa, il mondo bizantino e la cultura Araba.

martedì 9 dicembre 2014

L' Umanesimo, a cura di Mattia Mongelli.

L'UMANESIMO

Sul piano storico e politico il Quattrocento è segnato dalla fine della Guerra dei 100 anni e dalla discesa del Re di Francia Carlo VIII. Nel 1492 la scoperta delle Americhe e la morte di Lorenzo il Magnifico annunciano il compimento dell'Umanesimo. Il termine Umanesimo deriva dalla parola Humanitas. Con questo termine si fa riferimento alle culture classiche: infatti dopo il Medioevo nella cultura europea si verifica un impulso allo studio, al recupero e alla divulgazione di testi antichi classici, greci e latini che erano stati tramandati attraverso le copie trascritte negli scriptoria (centri culturali) situati nelle città europee che avevano un centro ecclesiastico. La tendenza a ripercorrere le tematiche dell'Umanesimo si chiama Classicismo. Nell'Umanesimo e nel Rinascimento l'uomo è posto al centro della attenzione della cultura e ci si ispira agli ideali classici di proporzione, armonia e bellezza poichè l'arte rappresenta il modo privilegiato di interpretare la natura

TEOCENTRISMO E ANTROPOCENTRISMO

La visione laica dello stato rappresenta l'idea che il potere politico e il potere spirituale devono essere separati. Dal punto di vista letterario fu Petrarca a dare vita all'umanesimo, ma ci furono anche altri autori: Andrea Mantegna, Leon Battista Alberti, Vittorino da Feltre, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola

venerdì 5 dicembre 2014

Letture

· William Golding, Il signore delle mosche

· Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

· Walter Scott, Ivanhoe,

· Joseph Conrad, La linea d'ombra,

· Joseph Conrad, Cuore di tenebra

· Gustave Flaubert, Salambo'

· Italo Calvino, Il barone rampante

· Valerio Massimo Manfredi, Lo scudo di Talos.

· Alexander Puškin, La figlia del capitano,

· Ray Bradbury, Farenheit 451

· George Orwell, La fattoria degli animali

· George Orwell, 1984

· Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn

· Mark Twain Le Avventure di Tom Sawyer

martedì 2 dicembre 2014

Carlo Goldoni, una introduzione, a cura di Azzurra Ruotolo.

Nacque a Venezia il febbraio 1707 da una famiglia borghese che un tempo era stata in floride condizioni economiche. La sua casa era un luogo di incontro di gente di teatro, attori e musicisti. Suo padre era medico e lo portò con sè a Perugia dove gli fece studiare la grammatica e a Timini lo fece proseguire con la filosofia. Nel 1721 stanco degli studi di filosofia, fuggì da Rimini e sbarcò a Chioggia dove incontrò la madre, rimasta vedova. Cominciò gli studi giuridici prima a Pavia poi a Padova, dove si laureò nel 1731. Dal 1731 al 1743 esercitò la professione di avvocato e ricoprì alcuni incarichi pubblici. Nel 1734 conobbe a Verona il capocomico Giuseppe Imer e divenne poeta della sua compagnia che lavorava a Venezia al teatro San Samuele. Per la compagnia Imer scrisse la tragicommedia Belisario, alcuni intermezzi comici e grammi giocosi. Si fece strada in lui l’idea di una riforma del teatro comico. In questa commedia la maschera di Pantalone diventa un carattere assumendo i tratti psicologici e di comportamento del tipico mercante veneziano onesto e laborioso. Con La donna di Garbo, Goldoni realizzò la prima commedia interamente scritta. Le ristrettezze economiche lo costrinsero a trasferirsi a Pisa dove tornò a fare con successo l’avvocato. Nel 1745 nacque Arlecchino servitore di due padroni, mentre nel 1747 Goldoni si ristabilì a Venezia  dove fu poeta della compagnia Medebac fino al 1753. Dopo l’insuccesso di una commedia Goldoni per non perdere il favore del pubblico promise per la stagione teatrale ben sedici commedie nuove, e mantenne fede all’impegno sottoponendosi a un lavoro massacrante. La più celebre di questa è la  Bottega del Caffè. Nel 1762 Goldoni stanco delle polemiche e deluso dal pubblico che correva ad assistere alle fiabe del Gozzi accettò di trasferirsi in Francia per dirigere la Comèdie Italienne. 


domenica 2 novembre 2014

Risposte di Storia a cura di Marilena Andrei

1) Come si superò l'universalismo della Chiesa dell'Impero?
2) Quali furono le monarchie nazionali emergenti?
3) Che cosa rappresentò la Magna Charta Libertatum?
4) Quali sono i momenti fondamentali tra la lotta tra i comuni e l'impero?
5) Quali furono i momenti salienti della lotta tra Impero e Comuni?

1) L'universalismo della Chiesa e dell'Impero si superò grazie al Concordato di Worms del 1122 che sanciva la rinuncia dell' imperatore a nominare i vescovi. Questo portò alla formazione delle monarchi nazionali.

2) Le monarchie nazionali più importanti furono Spagna, Francia e l'Inghilterra. In Italia invece si svilupparono i comuni.

3)La MAGNA CHARTA LIBERTATUM (grande carta delle libertà) è un documento che fu redatto in Inghilterra e promulgato da Giovanni Senza Terra. Sancì la pace tra Sassoni e Normanni nel 1215 con questo documento che affermava maggior potere ai Sassoni e toglieva potere ai Normanni che erano gli invasori.

4)Il sistema autogovernativo dei Comuni era amministrato da diverse figure come il console o il podestà che governavano il comune, la giustizia era amministrata da dei magistrati.

5)I momenti fondamentali che rappresentarono la lotta tra Chiesa e Impero furono: nel 1176 Federico I Barbarossa viene sconfitto dalla Lega Lombarda; nel 1183 si arrivò alla pace di Costanza che conciliò l'Impero con i Comuni.

Risposte di Storia, a cura di Saverio Salfi e Federico Tizzi.

1) Come si superò l'universalismo della Chiesa e dell'impero?
2) Quali furono le monarchie nazionali emergenti?
3) Che cosa rappresenta la Magna Charta Liberatum?
4) Descrivi il sistema di autogoverno dei Comuni.
5) Quali furono i momenti fondamentali tra le lotte fra Comuni e Impero?

1) L'universalismo della Chiesa e dell'Impero si superò nel 1122 con il concordato di Worms. Si aprì una fase che portò alla nascita delle monarchie nazionali.
2) Le monarchie nazionali emergenti furono Spagna, Francia e Inghilterra.
3) La Magna Charta Liberatum rappresentava un grande documento sulle libertà che generò la fine di un periodo di grande instabilità prolungato da Giovanni Senza Terra.
4) Il sistema di autogoverno dei Comuni fu rappresentato dai consoli che vennero eletti dal popolo insieme ai magistrati che amministravano la giustizia.
5) I momenti fondamentali della lotta fra Comuni e Impero avvennero nel 1176 con l'episodio della Lega Lombarda e nel 1183 con la pace di Costanza.

martedì 28 ottobre 2014

La affermazione delle monarchie nazionali in Europa intorno all'anno Mille, a cura di Mattia Mongelli.

Dopo il concordato di Worms del 1122 si superano gli universalismi della Chiesa e dell' Impero e si affermano le monarchie nazionali: questo fenomeno consistette nel processo attraverso il quale alcune monarchie europee estesero il loro potere. In Spagna il potere monarchico progressivamente riconquistò i territori che erano di dominazione araba. In Francia invece la dinastia dei capetingi aumentò i propri territori saldando il proprio potere con quello della Chiesa di Roma . In Inghilettera la dinastia sassone fu detronizzata dall' invasione dei normanni: si aprí un periodo di instabilità che terminò nel 1215 con un documento chiamato MAGNA CHARTA LIBERTATUM. Se in Spagna,Francia e Inghilterra si formano delle monarchie nazionali, in Italia si verifica l'affermazione dei comuni. Infatti intorno all'anno 1000 si verifica un fenomeno di urbanizzazione che ha come centro l'istituzione comunale: i comuni erano sistemi di autogoverno in cui a capo vi era la figura del console o del podestà e la giustizia era amministrata da magistrati. La novità era rappresentata dal fatto che i cittadini erano chiamati a eleggere i consoli e i magistrati anche se concretamente il potere era nelle meni dei piú ricchi. I comuni italiani rappresentavano un potere non gradito all'impero perché divennerro veri e propri stati autonomi che non volevano sottostare al potere imperiale. L'imperatore Federico I Barbarossa tentò piú volte di stabilire la propria supremazia sui comuni ma, nel 1176 fu sconfitto dalla Lega Lombarda:successivamente si giunse alla pace di Costanza del 1183 che da un lato ribadì il potere dell' impero e dall' altro autorizzó i comuni a esercitare un'ampia gamma di poteri. Un' esperienza particolare di autonomia cittadina fu quella delle Repubbliche marinare italiane che furono Amalfi, Pisa, Genova e Venezia

Vita e opere di Dante, a cura di Mattia Mongelli

Dante nacque a Firenze nel 1265 e apparteneva alla piccola nobiltà guelfa fiorentina , rimase presto orfano sia di madre che di padre. Nel 1285 sposò Gemma donati che gli diede 3 figli. Nel 1289 partecipò a uno scontro militare tra i guelfi fiorentini e i ghibellini di Arezzo e Pisa: questo scontro rappresenta l' inizio della attività politica di Dante che lo portò a diventare priore. Negli anni '80 e '90 del '200 egli scrisse oltre 50 rime ispirate alla scuola sicula. Nel 1290 morí Beatrice e questo fatto provocò in Dante una profonda crisi religiosa e cominciò a studiare filosofia e teologia. Tra il '92 e il '93 produsse  la Vita Nova in cui raccolse 31 liriche inserite in un contestesto narrativo: il tema poetico era l'idealizzazione della donna amata. successivamente a Firenze si verificò una suddivisione politica tra i guelfi bianchi che proponevano la differenza tra potere politico e spirituale e i guelfi neri che proponevano il papato come soggetto sia politico che spirituale: Dante era un guelfo bianco e sua moglie una guelfa nera; le due fazioni arrivarono allo scontro, vinsero i guelfi neri Dante fu accusato di un falso reato che non aveva commesso, dovette abbandonare casa e famiglia per andare in esilio poichè se fosse tornato a Firenze sarebbe stato condannato a morte. Dante abbandona Firenze e inizia una vita di vagabondaggio il periodo di esilio coincide con l'attivitá poetica dell' autore

VITA NOVA 1292-93. Idealizzazione della donna. Composta da liriche (cioè poesie) e narrativa.

CONVIVIO 1304-1307. E' composto da 15 trattati e da 14 canzoni. La canzone è composta da stanze cioè strofe formate da 8 versi. La tematica principale è il sapere filosofico

DE VULGARI ELOQUENTIA. Questa é l'opera fondante della lingua italiana dedicata alla teoria linguistica secondo la quale il volgare è pari al latino e può unificare linguisticamente l'Italia.

DE MONARCHIA 1912-13. È un trattato politico in tre libri che esprime la necessitá di una monarchia universale.

DIVINA COMMEDIA segue lezione dedicata.

martedì 21 ottobre 2014

Il crollo dell'Occidente, a cura di Salfi Saverio

La caduta d Roma è stata presa a paradigma di ogni possibile catastrofe: se quell’impero così solido e potente aveva infine dovuto soccombere, questo vuol dire che qualsiasi civiltà deve confrontarsi con il fantasma di una possibile rovina.
I fattori della crisi La caduta dell’impero romano è anche uno degli avvenimenti più difficili da interpretare. L’impero romano non cadde da un giorno all’altro, ma ci mise tre secoli fino all’anno 476, quando fu deposto l’ultimo importante Romolo Augusto. L’emergere delle culture locali L’elemento fondamentale di questa evoluzione è il progressivo e inesorabile emergere delle culture locali. L’impero romano era stato una compagine supernazionale e di cultura greco-romano. La partecipazione delle varie componenti etniche dalla gestione dell’impero doveva associarsi a questa cultura che era urbana. L’evoluzione della crisi dal II secolo Il meccanismo cominciò ad incepparsi sotto Marco Aurelio, quando la manodopera della produzione diminuì, la produzione crollò e i prezzi aumentarono. La crisi fu superata e Roma fu rifondata da Costantino in Oriente ma in Occidente non avvenne. Il cristianesimo con l’editto di Milano e di Tessalonica divenne la religione lecita e imposta come religione di Stato.
Oriente e Occidente La separazione si era accentuata quando Teodosio, morendo, aveva lasciato l’impero ai propri figli, ad Arcadio ad Oriente e Onorio ad Occidente.
Il sacco di Roma Nel 410 Alarico occupò Roma e la saccheggiò. Gli uomini di Alarico, morto quello stesso anno, risalirono la penisola e occuparono la regione gallica dell’Aquitania. Nel 418 Onorio li considerò ufficialmente suoi “federati” e riconobbe i loro possedimenti: questo atto segnò la nascita del primo Regno romano-germanico d’Europa: il Regno visigoto di Tolosa.
Gli unni La forma della loro ferocia e dal loro aspro modo di vita aveva da tempo raggiunto il mondo romano. Il loro re Attila, guerriero e capo dalla grande personalità, aveva unito sotto la propria autorità una grande confederazione di popoli che si estendeva dal Volga al Reno e rappresentava un serio pericolo sia per l’impero d’Oriente che per quello d’Occidente.
La fine dell’Occidente I vandali, padroni di una flotta con basi nell’Africa settentrionale, sbarcano a Ostia e saccheggiarono Roma; gli imperatori che si alternavano sul trono erano uomini di paglia del tutto privi di prestigio, il potere era nelle mani dei generali, tutti di origine barbara. Odoacre prese il posto dichiarando che avrebbe governato l’Occidente a nome del’imperatore d’Oriente. Era il 476, l’impero di Roma era finito.

L'evoluzione dell'uomo, a cura di Annachiara Iori, Kevini Maulini e Elisa Ligabue

L'HOMO HABILIS venne scoperto tra il 1960 e il 1964. Esso visse da 2,5 a 1,4 milioni di anni fa nell' est Africa. Il volume del suo cervello era di 600 cm cubici e il suo peso era compreso tra 30 e 55 kg. L'HOMO RUDOLFENIS venne scoperto tra il 1972 e il 1986. Esso visse 1.9 milioni di anni fa in Kenya. L'HOMO GEORGIUS venne scoperto tra il 1999 e il 2002. Esso visse da 1,8 a 1,6 milioni di anni fa in Georgia. Il volume del suo cervello era di 600 cm cubici. L'HOMO ERGASTER venne scoperto nel 1975. Esso visse da 1,9 a 1,25 milioni di anni fa nell'est e nel sud Africa. Il volume del suo cervello era di circa 750 cm cubici. L'HOMO ERECTUS venne scoperto tra il 1834 e il 1892. Esso visse da 2 a 0,3 milioni di anni fa in Africa e in Eurasia. Il volume del suo cervello circa di 1100 cm cubici. La sua altezza era di 1,8 m e il suo peso era di 60 kg. L'HOMO CAPRANENIS venne scoperto tra il 1924 e il 2003. Esso visse 0,8 milioni di anni fa in Italia. L'HOMO ANTECESSOR venne scoperto tra il 1914 e il 1917. Esso visse circa 80000 anni fa in Spagna e in Inghilterra. Il volume del suo cervello era di 1000 cm cubici mentre la sua altezza era di 1,05 m e il suo peso di 90 kg. L'HOMO HEIDELBERGENSIS venne scoperto tra il 1907 e il 1908. Esso visse da 60000 a 25000 anni fa in Europa e in Africa. Il volume del suo cervello era compreso tra 1100 e 1400 cm cubici. La sua altezza era di 1,80 m e il suo peso di 60 kg. L'HOMO RUDOLFENSIS venne scoperto nel 1921. Esso visse tra 30000 e 12000 anni fa a Zanzibar. Il volume del suo cervello era di 1300 cm cubici. L'HOMO NEANDERTHALENIS venne scoperto tra il 1829 e il 1864. Esso visse 24000 anni fa in Europa e nell'ovest dell'Asia. Il volume del suo cervello era da 1200 a 1700 cm cubici. La sua altezza era di 1,6 m e il suo peso di 55,40 kg. L'HOMO SAPIENS SAPIENS venne scoperto nel 1758. Esso visse da 50000 anni fa a oggi in ogni parte del mondo. Il volume del suo cervello è compreso tra 1000 e 1850 cm cubi. La sua altezza va da 1,4 a 1,3 m e il suo peso va da 55 a 70 kg.

Paleolitico e Neolitico a confronto, a cura di Elisa Ligabue.

Il Paleolitico. La parola paleolitico deriva dal greco παλαιός (palaios), "antico" e λίθος (lithos)"pietra"e significa antica età della pietra. Questo periodo si sviluppa 250.000 mila anni fa. Fu in questo lasso di tempo che si sviluppò la tecnologia umana con l'introduzione dei primi strumenti di pietra.I gruppi umani erano divisi in tribù e prevalentemente nomadi o a sedentarizzazione periodica, erano caratterizzati da un'economia di caccia e raccolta, organizzavano battute di caccia o si dedicavano alla pesca; di conseguenza la selvaggina catturata veniva spartita nelle tribù. La società era MATRIARCALE. La figura della donna rappresentava il fulcro della società, non vi era la certezza della paternità e la società era organizzata in tribù. Queste tribù veneravano Demetra, la dea madre terra, vale a dire la dea dell'agricoltura, del ciclo delle stagioni, della vita e della morte. Il Mesolitico (dal greco μὲσος, mesos=medio e λίθος, líthos=pietra) è il periodo intermedio dell'età della pietra, definito per questo l'età della pietra di mezzo. In questa fase i gruppi umani elaborarono le tecniche di lavorazione della pietra inoltre svilupparono armi da lancio come l'arco. I gruppi umani nel Paleolitico erano prevalentemente nomadi, mentre nel Mesolitico erano sedentari cioè vivevano in un luogo fisso. Nacque l'agricoltura, si svilupparono le prime città. L'URBANIZZAZIONE è il processo di sviluppo che porta un centro abitato ad assumere le caratteristiche tipiche di una città, tuttavia nacquero differenze sociali tra ricchi e poveri. Il Neolitico è un periodo della preistoria, l'ultimo dei tre che costituiscono l'età della pietra. Etimologicamente il termine deriva dalle due parole greche νέος (nèos, "nuovo") e λίθος (lithos, "pietra"): cioè età nuova della pietra. La società del Neolitico era PATRIARCALE cioè con istituzioni caratterizzate dalla dominanza di uomini, questa organizzazione portò alla nascita della SCRITTURA (IV millennio a.c). La prima scrittura fu quella cuneiforme; questo sistema si eseguiva con uno stilo imprimendolo sull'argilla. In seguito nacquero anche le città-stato; una città-stato è una zona geografica di piccole dimensioni che si trova sotto la giurisdizione di un'unica città e gode di un grado più o meno ampio di sovranità.

mercoledì 15 ottobre 2014

La rinascita dell'anno Mille, a cura di Marilena Andrei

Nei secoli successivi la caduta dell'impero romano la popolazione abbandonò le città a causa della assenza dei presidi politici e militari; l'unica istituzione rimasta fu quella ecclesiastica. La popolazione si ritirò nelle campagne vivendo nella CURTIS (corte) che rappresentava una tipologia di agglomerato sia abitativo che produttivo. Intorno all'anno mille la cultura europea uscì dalla fase di decremento demografico che caratterizzò l'alto medioevo. Con il nuovo millennio la popolazione europea passò da 40 milioni a 80 milioni. L' aumento demografico fu causato da un incremento della produzione dovuta a diverse azioni come il disboscamento la bonifica e il regolamento delle acque. L'aumento della produzione fu dovuto al maggior ricorso della forza animale e dell' aratro a ruote. Una tecnica fondamentale fu la rotazione triennale delle colture.

martedì 14 ottobre 2014

L'origine della lingua e della letteratura italiana, a cura di Federico Tizzi.

La lingua è l’insieme delle regole grammaticali condivise dai parlanti: la lingua in questo senso è intesa come un codice; invece la letteratura è rappresentata dalle opere e dai testi che un autore produce in una determinata lingua. La lingua italiana rappresenta l’esito di una evoluzione dalla lingua latina. Il latino dal V secolo d.C. in poi si disgrega a causa della mancanza di un centro politico e militare in una serie di lingue autonome, che sviluppano regole grammaticali proprie e nell’arco di IV secoli diventano lingue nazionali chiamate neolatine o neoromanze. Questo termine deriva da romanice loqui che significa parlare alla maniere di Roma.

1) L’influenza Franco-provenzale: nei secoli XI e XII la Francia era al centro della civiltà europea e si produceva la letteratura d’OC nella quale si esprimevano le poesie d’amore dei trovatori. Fra i trovatori italiani più importanti che parlano la lingua d’OC troviamo Sordello da Goito.

2) La scuola siciliana: la scuola poetica siciliana nasce attorno al 1230 alla corte di Federico II di Svevia che rappresenta la prima lirica in volgare italiano. La sua attività si concluse nel 1266 con la morte di Manfredi figlio di Federico. Anche nella scuola siciliana era dominante la tematica d’amore, un’innovazione formale importantissima di questa scuola è il sonetto cioè un componimento poetico formato da quattro strofe: due terzine e due quartine. I poeti siciliani furono Jacopo da Lentini, Guido delle Colonne, Pier della Vigna e Cielo d’Alcamo.

3) La scuola Siculo-Toscana: le tematiche proposte dalla scuola siciliana vengono trasportate in Toscana dando vita alla poesia prestilnovista o siculo-toscana. In Toscana vi era la realtà politica e colturale dei liberi comuni e la poesia seguiva sia le tematiche amorose sia quelle politiche.

Le origini della nostra lingua : le influenze linguistiche e letterarie nella formazione della lingua italiana. A cura di Sara Besutti.

Una lingua è un insieme di regole condivise dai parlanti (es. regole grammaticali che sono condivise da più parlanti). La Lingua in questo senso è un codice.
La Letterarura invece è rappresentata dalle opere e dai testi che gli autori producono in una determinata lingua. La Lingua Italiana rappresenta l'esito di una evoluzione dalla Lingua Latina. Il Latino dal V secolo in poi si disgrega in una pluralità di lingue autoctone che svilippano regole grammaticali proprie e nell'arco di quattro secoli diventano lingue nazionali chiamate neolatine, oppure romanze ( questa espressione deriva dal termine “romanice loqui” che significa “ parlare alla maniera dell'antica Roma). Nella formazione della lingua italiana fu molto importante l'influenza franco-provenzale. La Francia nell'XIe XII secolo era il centro della civiltà europea, dove si produceva la letteratura d'oc e si esprimevano le poesie d'amore dei trovatori. Fra i trovatori Italiani, il più grande fu Sordello Da Goito.Un'altra importante spinta all'evoluzione della lingua italiana fu rappresentata dalla Scuola Siciliana che  nacque intorno al 1230 alla Corte di Federico di Svevia. Essa espresse la prima lirica in volgare italiano. La sua attività si concluse nel 1266 con la morte di Manfredi figlio di Federico. Una innovazione formale importantissima di questa scuola è il Sonetto cioè un componimento poetico formato da quattro strofe: due terzine e due quartine. I poeti Siciliani sono furono Iacopo Da Lentini, Guido Delle colonne, Pier Della Vigna e Cielo D'alcamo.
Una successiva fase di evoluzione verso la lingua italiana fu rappresentata dalla scuola Siculo-Toscana. Le tematiche proposte dalla scuola Siciliana vennero trasportate in Toscana dando vita alla poesia Prestiliovista o Siculo Toscana.

lunedì 13 ottobre 2014

Le influenze linguistiche e letterarie nella formazione della lingua e della letteratura italiana, a cura di Marilena Andrei

1) L'influenza Franco - Provenzale. Nei secoli XI e XII la Francia era il centro della civiltà europea e produceva in lingua d'Oc le poesie d'amore dei trovatori. Fra i trovatori italiani che parlavano la lingua d'oc troviamo Sordello da Goito che fu il più grande trovatore del XIII.

2) La scuola poetica siciliana nasce intorno al 1230 alla corte di Federico II di Svevia. Rappresentò la prima lirica in volgare italiano. La sua attività si concluse nel 1266 con la morte di Manfredi figlio di Ferderico. Anche nella scuola siciliana era dominante la tematica d'amore. Un'innovazione formale di questa scuola è il Sonetto cioè un componimento poetico formato da quattro strofe, due terzine e due quartine. I poeti siciliani furono : Jacopo da Lentini, Guido delle Colonne, Pier della Vigna e Cielo d'Alcamo.

3)La scuola siculo - toscana ripropone le stesse tematiche della scuola siciliana che trasportate in Toscana danno vita alle poesie prestilnoviste o siculo-toscane. In Toscana vi era la realtà politica culturale dei liberi comuni e la poesia si occupa sia delle tematiche d'amore che di quelle politiche.

domenica 12 ottobre 2014

Origini della Lingua e della Letteratura Italiana a cura di Marilena Andrei

Una lingua può essere definita come un codice cioè un insieme di regole condivise dai parlanti.La letteratura invece è rappresentata dalle opere e dai testi che un autore produce in una determinata lingua.La lingua italiana rappresenta l'esito di una evoluzione della lingua latina.Il latino si disgrega a causa della mancanza del potere politico e militare romano. Si sviluppano delle lingue autonome
con regole grammaticali proprie e nell'arco di IV secoli diventano lingue nazionali chiamate neolatine oppure
romanze. Questo termine deriva dall'espressione ROMANICE LOQUI che significa alla maniera di Roma.